Simone Guiducci Quartet

Simone Guiducci Quartet in “DJANGO NEW DIRECTIONS”

Il chitarrista e compositore Simone Guiducci, nato nel 1962 a Torino ma mantovano d’adozione,  è considerato uno dei personaggi di spicco della scena jazzistica italiana, con collaborazioni discografiche e concertistiche di risonanza internazionale.

Influenzato dalla poetica di Django Reinhardt come dalla psichedelia rock-blues di Jimi Hendrix, e profondamente legato alla creatività folk-prog dei primi anni’70, DSC_0164Simone Guiducci ha iniziato da autodidatta all’età di 12 anni imparando dai dischi il repertorio dei Beatles, per poi diventare a vent’anni fans di Chet Baker e Joao Gilberto. Dopo aver seguito negli anni ’80 alcuni stages con Mick Goodrick, John Scofield e Jim Hall, ed aver avuto l’ occasione di incontrare in jam session a Umbria Jazz musicisti del calibro di Roy Hargrove, Paul Jeffrey, Ralph Moore, Walter Booker, Bob Stoloff e Claudio Roditi, Simone Guiducci è emerso agli inizi degli anni’ 90 come membro del quartetto TRAPEZOMANTILO del clarinettista Mauro Negri, vincendo con questa formazione il Concorso Nazionale JAZZCONTEST 1991 organizzato dal CORRIERE DELLA SERA presso lo storico club CAPOLINEA di Milano. In seguito ha messo a frutto le esperienze al fianco di Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Enrico Rava, dando vita nel 1995 al proprio progetto solistico “GRAMELOT” inaugurando una originale strada di dialogo creativo fra folk e jazz e lavorando (in concerto e su disco) con personaggi straordinari come Ralph Alessi, Erik Friedlander, Chris Speed, Don Byron, Kenny Wheeler, Eberhard Weber.

Solo quattro anni fa veniva celebrato il centesimo compleanno di Jean-Baptiste “Django” Reinhardt, (1910-2010). Quale miglior occasione, deve aver pensato Simone Guiducci, per verificare la modernità dell’opera del geniale musicista gitano? Certo, perché, senza tener conto del geniale ardimento con cui Django seppe superare le gravissime mutilazioni manuali, a Reinhardt si deve un grande e alleggerito ripensamento dei grandi classici, ottenuto operando in fondo un “melting” parallelo ma anche identico nella sostanza a quello del sound storico afro-americano, che di suo si originava nella fusione dello spirito della danza con le voci e l’anima del popolo.
Nel progetto elettrico di Guiducci, lontano dallo spirito filologico che sovente incatena il gipsy jazz al suo eroe, si pesca entro un trasversale spirito clownesco e circense, vicino al rock psichedelico, al funk ed al jazz contemporaneo. La “trasgressione gitana”, insieme libera e gravida di memoria, viene destrutturata verso una formula “open” che plasma un aggiornamento del magistrale ed esteso modello spargendo colori insieme lividi e brillanti e operando formule rétro ma opportunamente mai nostalgiche.

Guiducci in realtà aveva già prodotto un disco dedicato a Reinhardt nel 2003, al fianco del violinista Florin Nicolescu e del clarinettista Chris Speed, ottenendo una prestigiosa segnalazione da parte dei critici Alain Antonietto e Francois Billard nel loro volume su Django: parlando del CD “Django’s Jungle” di Guiducci, lo citavano infatti come uno dei progetti contemporanei più brillanti sulla musica del grande Manouche.

lProprio da quel disco il chitarrista mantovano è partito approfondendo ulteriormente la sua concezione: prima, ampliando l’organico con alcuni fra i musicisti più spericolati e creativi della scena italiana, e poi concretizzando le sue idee in un incisione (Django New Directions, TRJ Records 2010), entusiasticamente accolta dalla critica (Disco del mese su Musica Jazz, Terzo posto al Premio della critica fra i dischi del 2010 su Musica & Dischi)

Giocando su umori acidi e freddi, l’ensemble riunito da Guiducci opera in tesa ed efficace sinergia, senza soggiacere al dettato letterale del Maestro, puntando verso il cuore lunare della poetica reinhardtiana, articolando quindi un solismo “di punta” posto ed agito molte reincarnazioni a valle del celebrato solista.
La mela è rotolata alquanto distante dall’albero, dunque, convertendosi in un frutto assai rimodellato da darwinistica, spiritata e certamente “gitana” evoluzione.
( recensione al CD pubblicata su Jazz Convention)

 

Formazione:
Simone Guiducci – chitarra elettrica
Achille Succi – sax contralto, clarinetto & clarinetto basso
Riccardo Biancoli – batteria
Gabriele Rampi – contrabbasso
http://www.simoneguiducci.com/
In programma il 29 dicembre 2014 h21.15 nel Teatro Vittoria di Pennabilli. (ingresso 13€)
Per i chitarristi Simone Guiducci terrà un seminario presso il Teatro Vittoria il 29 dicembre alle h15.00.
Per prenotazioni contattare l’organizzazione e-mail: info@artistiinpiazza.com

 

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