Nella seconda serata del 3° Pennabilli Django Festival il Teatro Vittoria ospiterà un maestro della musica Gypsy Jazz: Angelo Debarre. Nato a St- Denis, Francia, ha iniziato a suonare la chitarra all’età di 8 anni. Nella comunità manuche, la tradizione si trasmette oralmente in feste famigliari e incontri, dove la musica occupa sempre un posto di rilievo. La tradizione musicale jazz gipsy lanciata da Django Reinhardt è il cuore di questa cultura e Angelo Debarre divenne rapidamente uno dei suoi maestri. Ha fondato il
suo primo gruppo “The Angelo Debarre Quintet” nel 1984 e l’anno successivo, ha iniziato a girare il mondo con musicisti manouche. Questa è musica che lui conosce dentro e fuori, e in concerti e festival il suo entusiasmo e la passione lo dimostrano. Con Angelo Debarre la musica di Django Reinhardt non perde mai il dinamismo e la ricchezza del passato: è eterna, una musica viva.
Con facilità ha imparato a suonare anche la musica gitana dell’Europa orientale, un repertorio che si è formato attraverso i suoi incontri con Serge Camps a La Roue Fleurie, il luogo di incontro preferito degli zingari a Parigi dove ha suonato regolarmente tra il 1985 e il 1987. Un’altro frequantatore regolare a La Roue Fleurie durante questo periodo era Jon Larsen 2°, che è rimase affascinato dalla loro musica e decise di portare Angelo Debarre, Serge Camps e Frank Anastasio insieme in uno studio di registrazione per produrre “Gypsy Guitars”. Una registrazione che dimostra il dinamismo del gruppo e l’incredibile varietà del repertorio gipsy. L’album è ancora essenziale per ogni appassionato della musica gitana della tradizione europea orientale e gipsy jazz .
Angelo Debarre ha recentemente inciso “Caprice”, il suo primo album da band leader. Si tratta di una registrazione che ci permette di apprezzare il suo talento come compositore, e di ascoltare il jazz Gipsy come non si era mai sentito prima. Questo album riunisce alcuni dei migliori musicisti che l’Europa ha da offrire per questa musica: Florin Niculescu al violino, Philippe ” Doudou ” Cuillerier e Max Robin alla chitarra, Bojan Zulfikarpasic al pianoforte, Bernard Malandain al contrabbasso e Xavier Desandre-Navarre alle percussioni. L’album ha avuto un popolare successo di critica su entrambi i lati dell’Atlantico, e ha dimostrato che il jazz gitano è qui per rimanere.